Nella riunione del 21 febbraio, l’Ecofin ha raggiunto un accordo sulla direttiva che avrà l’obiettivo di limitare la possibilità delle imprese multinazionali di trasferire reddito tra giurisdizioni fiscali differenti per ridurre la relativa imposizione. Il pacchetto legislativo, presentato in origine dalla Commissione europea, dovrà ora ricevere il parere (non vincolante) del Parlamento europeo.La misura si inserisce in un’azione ad ampio raggio dell’Unione nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, soprattutto in riferimento alle imprese multinazionali. In tale quadro è necessario richiamare l’attenzione sulla strategia delineata in seno all’OCSE. L’organizzazione con sede a Parigi ha lanciato, infatti, una serie di iniziative volte a contrastare l’erosione della base imponibile ed il trasferimento dei profitti: la cosiddetta BEPS. A partire dall’ottobre 2015, in ambito OCSE e G20, si è provveduto all’elaborazione di una strategia per contrastare i trasferimenti di profitti delle grandi società da un sistema fiscale all’altro per trarre evidenti benefici. Tale strategia si è concretizzata, tra le altre, nella definizione di una serie di azioni mirate. Tra di esse, ad esempio, emerge la necessità di neutralizzare i cosiddetti “dispositivi ibridi”, quali la doppia deduzione o la doppia non tassazione. Proprio quest’ultima, come affermato dallo stesso ministro delle finanze maltese e presidente di turno dell’Ecofin, Edward Scicluna, è oggetto di una specifica azione di contrasto da parte di Bruxelles. La pratica della doppia non imposizione può manifestarsi, e consiste spesso nei fatti, nella costituzione di una società c.d. conduit da parte della società principale all’interno di stati in cui è in vigore una convenzione che prevede particolari benefici per i capitali esteri. La società conduit, pur non svolgendo alcuna effettiva e concreta attività economica, ha il solo scopo di fungere da destinatario formale dei benefici del trattato e trasferire i benefici fiscali al soggetto principale che risiede in un altro stato.«L’Unione è all’avanguardia nella lotta all’evasione fiscale», ha affermato Scicluna. «L’obiettivo è assicurare – ha proseguito il ministro maltese – un’attuazione coerente delle misure, nel quadro della legislazione dell’UE e del piano BEPS dell’OCSE».Sempre in materia fiscale, i ministri delle finanze dell’Unione hanno fatto il punto sull’elaborazione della lista relativa ai paesi terzi non collaborativi. I lavori sul tema sono condotti da un gruppo di lavoro interno al Consiglio, creato dallo stesso nel marzo del 1998, denominato gruppo “codice di condotta (fiscalità delle imprese)”. Il Consiglio è chiamato ad approvare la lista definitiva entro la fine dell’anno.Il bilancio europeo per il 2018 è stato oggetto di un approfondimento puntuale da parte dei ministri delle finanze europee in sede Ecofin. Si sono ribadite alcune priorità poste all’attenzione della Commissione, quali quelle incarnate nella coerenza con i principi cardine della solidarietà, trasparenza ed efficienza. Tra i punti sottolineati dal Consiglio, merita una menzione specifica il richiamo al principio di cooperazione interistituzionale nell’elaborazione del bilancio nonché di una ricerca di razionalizzazione delle spese e delle risorse. Sotto quest’ultimo aspetto le istituzioni e le agenzie dell’Unione sono chiamate ad una previsione responsabile di capitoli di spesa che devono essere attivati solo se propriamente giustificati. Secondo l’Ecofin, il bilancio dovrà essere in grado di fornire gli strumenti necessari per far fronte alle sfide poste dalla crisi migratoria ed umanitaria, oltre a garantire un sostegno funzionale alla stabilità economica e politica dei paesi vicini. L’adozione di un bilancio responsabile è considerato nelle conclusioni del Consiglio dei ministri delle finanza uno strumento in grado di avvicinare i cittadini al progetto europeo in un periodo senz’altro non facile del percorso di integrazione continentale.I rappresentanti UE si sono dunque soffermati sull’agenda europea in vista del meeting dei ministri delle finanze e dei governatori centrali del G20 che si svolgerà il 17 e 18 marzo a Baden-Baden, in Germania. Il vertice tra i responsabili economici dei paesi membri sarà una tappa importante verso il summit dei capi di stato e di governo del G20 che si svolgerà ad Amburgo il prossimo luglio.
Diego Del Priore
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