Riunione del Consiglio Europeo del 26 - 27 giugno 2014
16 October 2019
Categoria: Giustizia e affari interni,
- La riunione del Consiglio Europeo, l’istituzione composta dai capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Ue, del 26 e 27 giugno 2014 ad Ypres (in Belgio), è stata disposta per discutere ed arrivare ad un’intesa sul contenuto dell’Agenda Strategica da attivare nei prossimi anni, soprattutto per concentrarsi sulle alternative alla politica del rigore. Obiettivo perseguito resta dunque l’adozione di misure per la crescita e l’occupazione, nonché la scelta del Presidente della Commissione Europea. Ulteriore oggetto di discussione è stato inoltre il settore dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, con particolare riferimento alle politiche in materia di asilo, immigrazione, gestione delle frontiere e cooperazione di polizia e giudiziaria. Considerata la premura delle istituzioni europee nel voler perseguire una solida politica ambientale, il Consiglio europeo ha avviato, nei giorni della riunione, un dibattito volto ad illustrare gli impegni assunti circa il clima e l’ambiente, soprattutto per quanto concerne la sicurezza energetica, tematica rientrante nel quadro delle politiche dell’energia e del clima per il 2030.
- Il Consiglio ha dunque proposto al Parlamento europeo Jean-Claude Juncker quale candidato alla carica di Presidente della Commissione europea ed ha altresì adottato l’agenda strategica delle priorità chiave per i prossimi cinque anni. Obiettivo centrale in detto contesto rimane dunque quello di compiere ulteriori sforzi per rafforzare la capacità dell’Europa di crescere e creare occupazione. Sebbene la crescita registri segnali positivi e l’occupazione aumenti moderatamente, in molte parti d’Europa la disoccupazione, ed in particolare la disoccupazione giovanile, resta a livelli senza precedenti e inaccettabili.La povertà e l’esclusione sociale continuano a destare grande preoccupazione nonostante gli sforzi degli Stati membri, i progressi nella correzione degli squilibri macroeconomici e il miglioramento delle finanze pubbliche.3. Tematica centrale nella riunione del 26 e 27 giugno a Ypres è stata la necessità di implementare ulteriormente lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, che rimane uno degli obiettivi fondamentali dell’Unione. Come non si è mancato di evidenziare, infatti, la risposta a molte delle sfide cui deve far fronte lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia risiede nelle relazioni con i paesi terzi e nel miglioramento del nesso tra le politiche interne ed esterne dell’UE. Soprattutto è stato chiarito come a causa della diffusa instabilità in molte parti del mondo accompagnata dalle recenti tendenze demografiche sia mondiali che europee, l’Unione debba dotarsi di una politica efficace e ben gestita in materia di migrazione, asilo e frontiere, guidata dai principi di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità così come sanciti dal Trattato, in particolare dall’art. 80 del TFUE. Sempre in detto settore si è ribadito l’impegno delle istituzioni UE nel voler garantire una solida cooperazione in materia di Giustizia nel rispetto dei diversi ordinamenti giuridici e delle diverse tradizioni giuridiche degli Stati membri, rafforzando, per il raggiungimento di detto scopo, la fiducia reciproca negli ordinamenti giuridici rispettivi.4. Importanti prese di posizione si sono manifestate soprattutto nel settore energetico, dove sono stati evidenziati i progressi realizzati verso una decisione definitiva, da adottare in ottobre, nel quadro di una solida politica climatica ed energetica a orizzonte 2030. Dopo aver ribadito la necessità della revisione della direttiva sull’efficienza energetica e l’importanza del vertice dell’ONU sul clima, previsto per settembre 2014, il Consiglio ha confermato il suo obiettivo specifico per il 2030, in ordine alle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra, che sarà pienamente conforme all’ambizioso obiettivo dell’UE concordato per il 2050.5. Per quanto riguarda l’Ucraina il Consiglio europeo ha espresso a Ypres il proprio sostegno al piano di pace annunciato la scorsa settimana dal presidente Poroshenko pur rammaricandosi del fatto che il cessate il fuoco, rispettato dalle autorità ucraine, non abbia portato alla piena cessazione delle ostilità militari. La Federazione russa è stata formalmente invitata dal Consiglio a sfruttare attivamente la sua influenza sui gruppi armati illegali e a bloccare il flusso di armi e militanti nella frontiera, così da poter conseguire risultati rapidi e concreti ed allentare di conseguenza le tensioni.
Conclusioni del Consiglio Europeo – Nota trasmessa dal Segretariato generale del Consiglio alle delegazioni:http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/ec/143494.pdf
Daniele Paolanti