Il 16 febbraio 2016, a Bruxelles, si è tenuto il Consiglio Affari generali, presieduto dal Ministro degli Affari esteri olandese Bert Koenders. Diversi temi sono stati discussi dai ministri rappresentanti i governi dei rispettivi Stati membri.Il primo dibattito si è incentrato sulle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo riguardanti la questione dell’immigrazione ed è stato agevolato dalla Presidenza olandese, che ha informato il Consiglio sullo stato dell’arte in questo campo così importante e sentito dall’opinione pubblica europea.Il secondo punto ha visto impegnato il Consiglio nell’esame della versione provvisoria di conclusioni in vista del Consiglio europeo del 18-19 febbraio, preparata dal Presidente del Consiglio stesso, Donald Tusk, in collaborazione con la Commissione e la Presidenza olandese del Consiglio. Il Consiglio europeo, quindi, si concentrerà essenzialmente su due problematiche, quella immigratoria e quella legata al referendum che si terrà quest’anno nel Regno Unito per la permanenza o meno del Paese nell’UE. In particolare, i capi di Stato e di Governo, in quell’occasione discuteranno e proveranno a raggiungere un’intesa intorno a una serie di accordi per affrontare alcune richieste di riforma avanzate da Londra, per fare in modo che il voto referendario non comprometta la propria membership europea. Un ultimo item sarà attinente la politica economica degli Stati membri dell’area euro. Il Consiglio europeo dovrebbe accordare il proprio sostegno ad alcune raccomandazioni specifiche in questo campo.I ministri hanno anche discusso della preparazione del Consiglio europeo del 17-18 marzo e hanno esaminato gli ordini del giorno in programma (preparati anch’essi ovviamente dal Presidente del Consiglio europeo in cooperazione con la Commissione e la Presidenza del Consiglio). Essendo ancora relativamente lontana la data del meeting, l’agenda è, e non può che essere, abbastanza vaga e riguarderà prevalentemente questioni immigratorie e economiche.L’ultimo punto all’ordine del giorno ha riguardato l’accordo interistituzionale su un migliore processo legislativo (better regulation o better lawmaking). Tra le tappe precedenti, che hanno contraddistinto il percorso d’adozione di tale accordo, si segnala l'accordo tra le tre istituzioni legislative dell’UE coinvolte, cioè Parlamento europeo, Consiglio e Commissione, l’8 dicembre 2015, approvato dal Consiglio e dalla Commissione il 15 dicembre e dalla Conferenza dei presidenti del Parlamento il giorno successivo. Ora il voto del Parlamento europeo è previsto il 9 marzo 2016 e l’obiettivo della Presidenza olandese è fare in modo che il Consiglio adotti formalmente l’atto nella stessa data o comunque intorno a quella. L’ultima precisazione degna di nota, presente nell’outcome del Consiglio Affari generali in commento, è che l’accordo, per entrare in vigore nello stesso giorno, necessita della firma dei Presidenti delle tre istituzioni.Per concludere, il Consiglio ha adottato una raccomandazione, su proposta della Commissione, riguardante l'Austria, su come affrontare le carenze individuate nel 2015 dal team di esperti degli Stati membri e della Commissione, che ha effettuato una valutazione dell'applicazione dell'acquis di Schengen in materia di sistema di informazione Schengen. Questa raccomandazione dovrebbe contribuire a fare in modo che l'Austria applichi correttamente ed efficacemente tutte le regole di Schengen relative al Sistema d'informazione.Luigi D'Ettorre