Nella riunione dell’8 luglio 2014, il Consiglio ECOFIN ha provveduto a formulare raccomandazioni e pareri rivolti agli Stati membri in ordine alle loro politiche economiche, occupazionali e di bilancio. Tra le raccomandazioni formulate è di particolare interesse quella relativa alle politiche economiche della zona Euro, nonché specifiche raccomandazioni volte a fornire idonee spiegazioni circa i casi in cui le raccomandazioni stesse non coincidano con quelle della Commissione. Prerogativa di detta riunione è stato comunque l’accento posto sugli incoraggianti segnali di ripresa che hanno determinato una solida ripresa della crescita e dell’occupazione, sebbene non si sia mancato di rammentare come in alcuni Paesi, ancora oggi, la disoccupazione giovanile e la povertà rimangano dati ancora preoccupanti ed inaccettabili.
In dette raccomandazioni si nota come il Consiglio abbia posto l’accento sulla necessità di prestare particolare attenzione alle riforme strutturali che possano rivelarsi idonee a potenziare la crescita e ad offrire nuove e più diffuse offerte di lavoro. Gli alti livelli di debito pubblico e deficit, infatti, si accompagnano ad un modesto PIL nominale, ragion per cui i pareri formulati e le raccomandazioni indirizzate agli Stati membri sono orientate a far sì che le politiche economiche degli stessi si orientino sia nella valutazione di misure di bilancio sia in riforme strutturali che si mostrino, almeno potenzialmente, idonee a sfruttare la flessibilità insita nel Patto di stabilità e crescita. In particolare, le politiche economiche debbono orientarsi alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, alla riforma dei mercati dei servizi e della pubblica amministrazione, nonché a migliorare il contesto imprenditoriale, alla ricerca e all’innovazione.A tal riguardo il semestre europeo vedrà la nascita di un nuovo sistema di monitoraggio delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri per un periodo di circa sei mesi, con lo scopo di valutare i programmi di riforma delle politiche economiche ed occupazionali. Detti programmi saranno oggetto di valutazione sia per quel che riguarda l’idoneità alla realizzazione dell’obiettivo Europa 2020 (quindi con l’indicazione degli ostacoli alla crescita ed alla promozione dell’occupazione) sia per i programmi di stabilità e convergenza per quanto concerne le politiche fiscali (in cui si specifica che gli Stati membri della zona Euro presentano programmi di stabilità, mentre gli Stati non appartenenti alla zona Euro presentano programmi di convergenza). Nei programmi di stabilità dovranno essere indicati gli obiettivi di bilancio a medio termine, le principali ipotesi sul previsto andamento dell’economia, le misure di politica economica e di bilancio accompagnate da un’analisi del modo in cui le variazioni delle ipotesi possano influire sulle posizioni di bilancio e di debito.Le raccomandazioni formulate sono rivolte tuttavia a 26 dei 28 Stati membri, poiché Cipro e Grecia sono nella fase di aggiustamento macroeconomico.Raccomandazioni del Consiglio a ciascuno Stato membro sui programmi nazionali di riforma 2014.
Daniele Paolanti