Il 28 settembre l’Unione Europea ha lanciato ufficialmente il programma ADRION, uno strumento ad hoc per il sostegno concreto alla strategia dell’UE per la regione adriatico-ionica (EUSAIR) che fornirà risorse economiche a progetti di cooperazione territoriale riguardanti gli Stati e i loro livelli decentrati di amministrazione che compongono EUSAIR. Gli Stati parti di EUSAIR sono otto, quattro membri UE, ossia Italia, Grecia, Slovenia e Croazia, e quattro extra-UE, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, con i quali però l’Unione ha stabilito un rapporto stretto da anni che sfocerà probabilmente nella loro adesione all’UE. A tal proposito, questi, insieme all’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Kosovo e Turchia, sono Paesi con cui l’UE ha attivato lo strumento di assistenza pre-adesione (IPA – Instrument for Pre-accession Assistance) con il quale sostiene riforme politiche, istituzionali ed economico-finanziarie nei “Paesi dell’allargamento” attraverso l’aiuto finanziario e tecnico. Nell’attuale periodo di programmazione (2014-2020) è stato varato l’IPA II con un bilancio complessivo di 11.7 miliardi EUR, mentre nel precedente periodo (2007-2013) lo strumento IPA aveva un budget di 11.5 miliardi EUR.
Per ciò che attiene il periodo di programmazione 2014-2020, la Commissione ha deciso di dividere in tre parti l’area del Programma South East Europe 2007-2013, uno strumento che ha lo scopo di sviluppare la partnership transnazionale nei settori strategici e a più alto valore aggiunto. In questo modo ha individuato e finanziato tre nuovi programmi transnazionali che coprono tre aree geografiche, politiche ed economiche diverse: (1) ADRION appunto, a sostegno di EUSAIR, (2) DANUBE rivolto alla strategia UE per la regione del mar Baltico, (3) BALCANI-MEDITERRANEO.
ADRION lancerà il suo primo bando proprio nel mese di ottobre e il suo bilancio complessivo sarà quasi di 118 milioni EUR (117.917.378), dei quali 83.467.728 EUR provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), 15.688.887 EUR dai fondi IPA II e 18.760.763 EUR dai finanziamenti nazionali (per i partner italiani tale quota è garantita dal Fondo di rotazione nazionale ai sensi della L. 183/87). Ai bandi possono partecipare autorità pubbliche (o equivalenti) e soggetti privati e questo vuol dire che non ci saranno i c.d. ‘finanziamenti a pioggia’ o altre forme di sussidio slegate da una progettualità dei partner, ma saranno invece premiati quei progetti strumentali al raggiungimento degli obiettivi di ADRION (e quindi indirettamente della più generale strategia dell’UE per la regione adriatico-ionica). La lista di soggetti idonei a presentare progetti prevede i quattro Paesi non-UE e le regioni e province degli Stati membri UE. Giusto per rimanere all’Italia le regioni interessate sono tutte quelle costiere dei mari Adriatico e Ionio più Lombardia, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen e Provincia Autonoma di Trento. Gli stakeholders sono centinaia e provengono in gran parte dalle amministrazioni e dagli uffici delle Regioni degli Stati parti, anche se la presenza di privati – di varia natura – non è trascurabile.
Gli obiettivi di fondo di ADRION sono l’innovazione della governance, l’integrazione tra Stati membri dell’UE e Paesi candidati e l’ulteriore avvicinamento di questi ultimi all’acquis comunitario e dunque all’Unione nel suo complesso. Questi, nelle intenzioni dei proponenti, saranno realizzati concretizzando i quattro pilastri (o assi prioritari) intorno ai quali è strutturato: (1) regione innovativa e intelligente: sostenere lo sviluppo di un sistema regionale d’innovazione nell’area; (2) regione sostenibile: promuovere una valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale quali fattori di crescita dell’area adriatico-ionica e migliorare la capacità transnazionale di affrontare la vulnerabilità e fragilità ambientale, salvaguardando i servizi eco-sistemici; (3) regione connessa: migliorare la capacità di erogare servizi integrati di trasporto, di mobilità e multimodalità; (4) supportare la governance dell’EUSAIR: facilitare il coordinamento e l’attuazione di EUSAIR, attraverso il rafforzamento delle capacità delle pubbliche amministrazioni e degli stakeholder e accompagnando l’attuazione delle priorità comuni.
In generale ADRION è un primo significativo passo verso l’ulteriore concretizzazione della strategia dell’Unione per la regione adriatico-ionica, ancora più importante se si pensa che uno dei “3 NO” della politica dell’UE rispetto alle strategie macroregionali riguarda proprio i nuovi finanziamenti, in principio non ammessi in quanto graverebbero sul bilancio dell’Unione e non spronerebbero gli Stati parti a raggiungere gli stessi risultati “semplicemente” coordinando le risorse, le politiche e i mezzi esistenti e già nella loro disponibilità. Ora la palla passa ai partner che dovranno dimostrare di possedere quelle capacità progettuali sufficienti per accedere ai fondi e realizzare le proprie iniziative. Queste, come è nello spirito della strategia UE e più in generale dell’europrogettazione, dovranno contenere un alto tasso di innovazione e possedere quel valore aggiunto che, in una logica bidirezionale, l’UE può fornire ai progetti e agli operatori ma che ovviamente deve pretendere da essi, proprio per valorizzare maggiormente il suo intervento in questi campi.
Per approfondimenti si veda il portale ufficiale di ADRION in cui è possibile consultare anche i documenti ufficiali dell’iniziativa http://www.finisterrae.it/.
Luigi D’Ettorre