Il 10 luglio la Commissione europea ha diramato i dati ufficiali relativi al programma Erasmus per il biennio 2012-2013. Il quadro che ne esce fuori è molto positivo e attesta il successo di uno strumento che sta contribuendo fattivamente, da una parte, all’accrescimento dello spirito e del senso di appartenenza alla casa comune europea e, dall’altra, al miglioramento delle conoscenze, delle abilità e della formazione complessiva degli studenti (e non solo), che aumenterà le loro chance di impiego e collocamento sul mercato del lavoro.
1. Dati numerici generali – In questo lasso di tempo quasi 270.000 studenti hanno usufruito delle borse di studio Erasmus. La suddetta cifra corrisponde anche al nuovo record di sempre, da quando è stato implementato questo programma (27 anni fa, nel 1987). Se la stragrande maggioranza degli studenti (4/5, corrispondenti a circa 215.000) ha scelto di spendere questa opportunità in un periodo di studio in una università di un altro Paese europeo, il rimanente quinto (circa 55.000) ha optato per una soluzione diversa, ossia per tirocini all’interno di imprese estere.Le destinazioni più gettonate sono state: Spagna (40.202 studenti), Germania (30.368), Francia (29.293), Regno unito (27.182) e Italia (19.964). Significativi anche i dati scorporati in base al Paese. Se i numeri assoluti risentono inevitabilmente della popolosità del Paese, è interessante verificare il tasso di crescita delle partenze per ogni Paese rispetto al periodo precedente (cioè l’anno accademico 2011/’12). Malta è al primo posto in questa speciale classifica, facendo registrare, nell’a. a. 2012/’13, un aumento del 40% del numero degli studenti in uscita rispetto all’a. a. 2011/’12 (che in numeri assoluti vuol dire il passaggio da 149 a 208 studenti). Tra i Paesi più grandi l’Italia è al primo posto (settimo assoluto) con un incremento del 10% (passando da 23.377 studenti del 2011/’12 a 25.805 del 2012/’13). Seguono Regno unito con un +7%, Francia con +6%, Germania con un +5% e infine Spagna che addirittura regredisce con un -1%.2. Tipico studente Erasmus – La Commissione europea ha tracciato anche il profilo dello studente Erasmus medio: il 61% è donna, ha un’età di 22 anni, il periodo che trascorre in un altro Stato europeo è di 6 mesi e riceve una borsa di 272 euro. Inoltre 2/3 degli studenti proviene dai corsi di laurea triennali, mentre il rimanente terzo è spartito tra studenti dei corsi di laurea magistrale (29%), del ciclo breve (3%) e livello di dottorato (1%).
3. Non solo studenti – Erasmus è uno strumento sempre più utilizzato anche da coloro che hanno completato il percorso di studio universitario e lavorano all’interno delle istituzioni accademiche. Infatti viene messo in rilievo come, nel biennio 2012-2013, quasi 53.000 membri del personale accademico e amministrativo abbiano usufruito di finanziamenti Erasmus per insegnare o ricevere un periodo di formazione in un Paese europeo e circa 500 membri del personale delle imprese abbiano utilizzato un sostegno Erasmus per formarsi o per insegnare presso istituzioni di istruzione superiore estere.
4. Erasmus+, una nuova opportunità – Erasmus+ è il nuovo programma stabilito nel quadro relativo all’istruzione, formazione, gioventù e sport e attivato nel gennaio 2014. Per i prossimi sette anni (periodo 2014 – 2020) potrà contare su un bilancio di circa 15 miliardi di euro che sarà destinato all’erogazione di borse a circa 4 milioni di persone, tra cui 2 milioni di studenti dell’istruzione superiore e 300.000 membri del personale accademico e amministrativo. Inoltre sono state previste misure addizionali di sostegno alle categorie di persone con bisogni particolari e appartenenti a gruppi svantaggiati o da zone remote.
Luigi D’Ettorre