Lunedì 28 novembre 2016 si è riunito a Bruxelles, il Consiglio degli Affari Esteri, presieduto dall’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. Le tematiche affrontate in questa seduta hanno riguardato principalmente la cooperazione allo sviluppo e in campo energetico, con la revisione del consenso europeo per lo sviluppo e le conclusioni del Consiglio su energia e sviluppo.Il Consiglio ha discusso della revisione del consenso europeo per lo sviluppo, sulla base di una proposta della Commissione europea presentata il 22 novembre 2016, la quale prevede la creazione di un nuovo quadro di accordi per la cooperazione allo sviluppo per l’UE e i suoi Stati membri, che vadano ad attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per il sustainable development.Durante il dibattito i ministri hanno insistito sull'integrazione nel nuovo consenso di aspetti quali le cause delle migrazioni o la parità di genere. Hanno inoltre sottolineato l'importanza di rafforzare i collegamenti tra aiuto allo sviluppo e umanitario, evidenziando la necessità di una stretta cooperazione con la società civile e gli attori privati. Il nuovo consenso seguirà lo spirito dell’attuale Consenso europeo sullo sviluppo (2005), ma verrà adattato alla odierna situazione di cambiamento climatico. I ministri riuniti confidano nel fatto che esso possa essere adottato come dichiarazione congiunta del Consiglio e dei rappresentanti degli Stati membri riuniti assieme al parlamento europeo e alla commissione europea.A seguito delle conclusioni del 20 luglio 2015 sulla diplomazia energetica dell’UE, è stata evidenziata la necessità di assicurare coerenza tra la politica estera e quella energetica, al fine di rendere l’Unione europea leader globale nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica sulle energie rinnovabili.Nelle proprie conclusioni rispetto a tali tematiche, il Consiglio ha ritenuto che le politiche e le azioni di sviluppo nel settore energetico siano una parte fondamentale per la rivitalizzazione della diplomazia energetica e ambientale dell’Unione.Fondamentale importanza riveste, inoltre, la coerenza nelle politiche per il sustainable development, le quali necessitano di un rafforzamento della ricerca e dell’innovazione. In linea con la Strategia globale per la politica estera e di sicurezza e con le relative conclusioni del consiglio del 17 ottobre 2016, la posizione dell’UE è quella di supportare i paesi vicini e tutti i partner globali nei loro sforzi per la transizione energetica, con il fine ultimo di costruire la resilienza in campo energetico, climatico e ambientale.Per poter portare avanti tali politiche, i ministri hanno posto la loro attenzione sul bisogno per l’UE di un approccio strategico per la cooperazione e lo sviluppo in ambito energetico, con tre obiettivi interconnessi:- Affrontare la carenza di accesso alle fonti energetiche- Incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile per raggiungere un bilanciamento sostenibile tra la produzione di energia e il suo consumo.- Contribuire alla lotta globale contro il cambiamento climatico in linea con gli accordi di Parigi della COP21.Secondo quanto definito nel corso della riunione, la recente ratifica da parte dell’UE degli accordi di Parigi della COP21, hanno confermato il ruolo centrale dell’Unione nella transizione dell’economia globale verso un futuro ecosostenibile, basato su un impiego efficiente delle risorse e a basse emissioni di carbonio. In virtù di tale ruolo, il Consiglio ha incoraggiato l’UE e i suoi Stati membri a promuovere la diplomazia energetica e climatica dell’Unione, instaurando partnership sulla sostenibilità energetica con i propri vicini e tutti gli attori globali rilevanti nelle politiche di sviluppo, incluso il settore privato, al fine di promuovere soluzioni vantaggiose per tutti nel campo della cooperazione e dell’innovazione scientifica.Il Consiglio ha riconosciuto poi come la carenza e la disparità di accesso alle fonti energetiche siano da annoverare tra le cause dell’immigrazione irregolare, fenomeno particolarmente diffuso nel continente Africano, soprattutto nella Regione Sub-Sahariana. Lo sblocco del potenziale energetico Africano in un’ottica sostenibile, viene riconosciuto come un’opportunità per un potenziale incremento delle capacità produttive energetiche e lo sviluppo di connessioni tra UE e Africa. I benefici che potrebbero derivarne sono: l’efficientamento energetico delle reti esistenti attraverso lo sviluppo e l’impiego di tecnologie adeguate e sostenibili, nonché la riduzione delle disparità di accesso alle risorse energetiche tra zone urbane e zone rurali, apportando benefici comuni che potrebbero ripercuotersi anche sulla questione migratoria.Per quanto concerne quest’ultimo argomento inoltre, i ministri hanno discusso del seguito dato al vertice di La Valletta, un anno dopo il suo svolgimento, in vista della prossima riunione di alti funzionari che si terrà nella stessa città, prevista per l'8 e il 9 febbraio 2017. L'alto rappresentante ha aggiornato i ministri sui progressi realizzati riguardo all'approccio del quadro di partenariato e ai patti specifici per paese, con una particolare accenno sugli aspetti legati allo sviluppo, anche in vista della scadenza dell'accordo di Cotonou nel 2020 con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP).Sempre durante la seduta del 28 novembre, il Consiglio ha prorogato il mandato dell'EUNAVFOR Somalia operazione Atalanta fino al 31 dicembre 2018, assegnando all'operazione un bilancio di 11,064 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 7,35 milioni stanziati nel biennio 2015 – 2016. Questo è indice di come l’Europa si appresti ad attuare con una maggiore forza quell’approccio multilaterale indicato nelle suddette strategie comuni, con una particolare attenzione per l’Africa e il Corno d’Africa.
Fabio Sulli
Per saperne di più:Agenda 2030Consenso europeo per lo sviluppoParis agreement COP21EUNAVFOR Somalia operazione Atalanta