Il 9 e 10 ottobre 2014 si è tenuto il primo incontro istituzionale del Consiglio Giustizia e Affari Interni durante il Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. L’incontro rappresenta un punto di svolta in molte discussioni avanzate nelle riunioni precedenti sul tema delle migrazioni e della lotta alla criminalità organizzata da parte degli Stati membri. Inoltre, il dibattito ha interessato la protezione dei dati personali, il rafforzamento della presunzione d’innocenza e il riconoscimento reciproco dei documenti pubblici nella zona euro.
In merito ai flussi migratori il Consiglio durante la riunione ha stabilito i principi guida da adottare per una migliore gestione strategica delle migrazioni. Tali principi sono rappresentati da tre pilastri: 1) la cooperazione con i paesi terzi, con particolare attenzione alla lotta ai contrabbandieri e ai trafficanti di esseri umani; 2) il rafforzamento delle frontiere esterne migliorando le capacità di FRONTEX per la gestione dei rischi in modo flessibile e tempestivo; 3) l’uso delle impronte digitali e le azioni necessarie per l’accoglienza degli immigrati attraverso una maggiore cooperazione al fine di attuare pienamente il sistema comune di asilo dell’Unione Europea.
L’approccio scelto sarà il volano per affrontare le sfide future in un’ottica di sostenibilità della pressione migratoria e rappresenterà una nuova modalità con cui prevenire strutturalmente le emergenze frontaliere, occupandosi non solo delle immediate necessità ma anche di quelle future. Riguardo agli sviluppi operativi nel contesto del Mediterraneo, il Consiglio non ha nascosto la grande preoccupazione per gli episodi che avvengono ripetutamente sui confini meridionali della zona euro, accogliendo favorevolmente l’annuncio dell’operazione “TRITON” che partirà dal 1 novembre e avrà luogo con interventi congiunti di FRONTEX a sostegno delle autorità italiane. Si tratterà della nuova operazione di controllo per la gestione dell’emergenza sbarchi con un costo di 2,9 milioni di euro al mese, a cui molti Stati membri come la Germania, la Spagna e la Francia hanno già aderito.
La riunione del Consiglio Giustizia e Affari Interni ha inoltre approfondito la questione dei combattenti stranieri in merito all’urgenza di intervenire contro il terrorismo attraverso una migliore sinergia di tutte le istituzioni europee, fornendo un orientamento politico per la gestione dei confini dello spazio Schengen allo scopo di migliorare i controlli alle frontiere nell’ambito del quadro giuridico esistente.
Il Consiglio ha poi affrontato in materia di criminalità organizzata la questione del “rapporto COSI”: si tratta di una relazione trasmessa al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali in merito ai lavori del comitato permanente per la cooperazione in tema di sicurezza interna. Nel rapporto è inserito il ciclo programmatico del periodo 2012 – 2013 e l’istituzione con relativa attuazione del ciclo successivo 2014 – 2017. L’obiettivo è poter affrontare le più importanti minacce criminali in modo coerente e metodologico attraverso una migliore cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione Europea per un fronte comune, coinvolgendo anche paesi terzi e organizzazioni internazionali.
La protezione dei dati personali è stato un altro tema centrale della riunione che ha indirizzato la scelta verso un approccio generale su questioni specifiche al fine di poter regolamentare il trattamento dei dati personali in un quadro normativo comunitario. A seguito della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea sul caso Google Spagna, il Consiglio ha tenuto un dibattito sul diritto all’oblio. La sentenza in questione riconosce la possibilità di esercitare il diritto di cancellare proprie informazioni ritenute sensibili in ambito digitale e di opporsi al trattamento dei dati personali contro i motori di ricerca online. Il Consiglio si è espresso a favore di tale diritto ribadendo però la necessità di trovare per ogni caso specifico il giusto bilanciamento tra tale diritto e la libertà di espressione.
Il Consiglio si è occupato di analizzare anche i lavori riguardo alla Procura europea, entità che dovrà gestire lo spazio giuridico unico, operando attraverso le frontiere degli Stati membri come unico ufficio per la risoluzione delle controversie transfrontaliere. L’Ufficio del Procuratore Europeo – EPPO – sarà organizzato sulla base di un collegio di procuratori provenienti dagli Stati membri e la sua base giuridica è stabilita dall’articolo 86 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea; è stata ribadita la competenza di quest’organo ad indagare e perseguire soprattutto i reati finanziari del contesto europeo.
Un’ulteriore tematica che ha caratterizzato il dibattito del Consiglio è stata la proposta di una direttiva per rafforzare alcuni aspetti della presunzione d’innocenza ed il diritto di essere presente al processo in materia di procedura penale. L’onere della prova rappresenta l’aspetto su cui si è incentrata la riflessione e si è fatto riferimento alla possibilità di utilizzare presunzioni di fatto o di diritto per affermare il pieno rispetto dei diritti di difesa.
Il riconoscimento reciproco dei documenti pubblici per la semplificazione della burocrazia in Europa è un altro obiettivo del settore GAI. In proposito il Consiglio ha elaborato una proposta di regolamento che mira a snellire le procedure per l’uso e l’accettazione di documenti pubblici tra gli Stati membri con lo scopo di agevolare i cittadini e le imprese dell’Unione Europea nel mercato unico. La proposta di regolamento riguarda i documenti pubblici avente valore probatorio formale e rilasciati dalle autorità di ciascun singolo paese della zona euro in materia di nascita, morte, matrimonio, unione registrata, status giuridico e rappresentanza di una società o altra impresa. L’obiettivo è fare in modo che tali documenti siano esentati da obblighi legali di forma, permettendo il semplice utilizzo di moduli standard multilingue per la loro presentazione.
Fabio D’Apollo
Per saperne di più:– Frontex– Agire per gestire meglio i flussi migratori – GAI– Sentenza della Corte di Giustizia dell’UE – caso Google Spagna (pdf)