Il 12 dicembre scorso a Bruxelles si è riunito il Consiglio dell’Unione europea nella formazione “Affari Generali”. La discussione ha ruotato intorno a diversi tronconi tra cui i negoziati sull’articolo 50 TUE, ossia l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (oggetto del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre scorso), il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, le priorità dell'Unione per il periodo 2018-2019, il piano d'azione sulla cybersicurezza e l’allargamento.
1) Per quanto riguarda il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), il Consiglio Affari Generali ha approvato il proprio orientamento su una proposta di regolamento istitutivo proprio dell’EDIDP. Tale regolamento, che fa parte della più ampia cooperazione in materia di sicurezza e difesa dell’Unione europea, prevede un programma di azioni volte a sostenere la competitività e la capacità di innovazione dell'industria della difesa dell'Unione attraverso una previsione di bilancio di EUR 500 milioni per il periodo 2019-2020. Infatti, il regolamento oggetto della discussione è parte integrante del Fondo europeo per la difesa. È bene ricordare che per quanto riguarda la PSDC (la politica di sicurezza e di difesa comune), parte integrante della politica estera dell’Unione europea - la PESC - istituite dal Trattato di Lisbona, le sue azioni e le sue politiche sono informate dal metodo c.d. “intergovernativo”, non essendo riusciti ancora i leader europei a trovare punti di negoziazione tali da poter inserire l’intera PESC all’interno del c.d. metodo “comunitario”. Per tale ragione e per dare slancio ad un settore comunque fondamentale della vita degli Stati membri e dell’Unione nel suo complesso, nel settembre 2016 a Bratislava, il Consiglio europeo ha approvato il piano di attuazione in materia di sicurezza e difesa, che, oltre a rafforzare la cooperazione con la NATO, delinea la strada da seguire per lo sviluppo della politica dell'UE proprio in queste materie. In breve, il piano di attuazione in oggetto trova le sue basi nella strategia globale dell’Ue per la difesa e individua tre priorità strategiche: la reazione alle crisi e ai conflitti esterni; lo sviluppo delle capacità dei partner; la protezione dell'UE e dei suoi cittadini. Ognuna di queste tre priorità prevede poi determinati obiettivi da raggiungere quali, ad esempio, la creazione di una capacità militare di pianificazione e condotta (MPCC) e il rafforzamento degli strumenti di reazione rapida dell'UE, inclusi i gruppi tattici dell'UE e le organizzazioni civili. Tuttavia, ad oggi non è possibile ancora affermare che tutti i progetti messi in campo dagli Stati membri siano stati avviati, così come bisogna constatare che finora i gruppi tattici, istituiti nel 2005, non sono mai stati impiegati a causa di ostacoli di natura politica, tecnica e finanziaria.
2) Il Consiglio Affari Generali ha poi approvato le priorità legislative dell'Unione per il biennio 2018/2019. Tale lavoro fa parte del più ampio programma della Commissione europea “Legiferare meglio” del 2016, secondo cui ogni anno le Istituzioni europee concordano sulla programmazione legislativa da portare a termine per l’anno successivo. Le priorità della tabella di marcia per il 2018 riguardano il miglioramento della sicurezza dei cittadini, attraverso i sistemi di informazione, i casellari giudiziari, la lotta al terrorismo e al riciclaggio di denaro e attraverso il rafforzamento della competitività e dell'innovazione dell'industria della difesa dell'Unione; la riforma del sistema di Dublino, pietra miliare per una politica migratoria equa per gli Stati membri e umana per coloro che migrano verso l’Europa. Tra le ulteriori priorità figurano la necessità di dare una nuova spinta all'occupazione, alla crescita e agli investimenti, modernizzando la difesa commerciale, l'economia circolare e completando l’unione bancaria e monetaria al fine di equilibrare la condivisione e la riduzione dei rischi. Fondamentale sarà poi affrontare questioni quali la dimensione sociale dell'Unione europea, lavorando per migliorare il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, la realizzazione del mercato unico digitale, l’attuazione dell’accordo di Parigi e il miglioramento dello stato di diritto.Insomma, le questioni prioritarie dell’Unione europea per il 2018 continuano ad essere quelle già presenti in agenda da diversi anni.
3) Infine, il Consiglio ha adottato un piano d'azione per l'attuazione di un piano intitolato "Verso una cibersicurezza forte per l'UE". Nelle Conclusioni il Consiglio ha posto l’accento su quella che viene chiamata cibercriminalità, contro la quale ogni Stato dovrebbe mettere a disposizione le proprie risorse. Per quanto riguarda gli aspetti globali e diplomatici della sicurezza informatica, il Consiglio ha poi ribadito l’importanza della cooperazione internazionale da inquadrare in un sistema che consenta di ricorrere a mezzi politici, diplomatici ed economici per rispondere alle attività informatiche dolose.
Luisa Di Fabio