Nella riunione tenuta a Bruxelles del Consiglio Competitività qualche settimana fa sono stati affrontati e in seguito approvati molteplici punti, tra cui il check-up della competitività e sull’economia collaborativa.
1. Check-up della competitività: accesso ai finanziamenti per le imprese e le scales-up dell’Unione. – Il check-up della competitività è il processo attraverso il quale viene valutata la salute di aspetti e settori importanti dell’economia dell’Unione, fornendo ai ministri della competitività degli Stati membri la possibilità di stabilire priorità e rispondere a questioni urgenti dell’economia reale, analizzando aspetti economici orizzontali e settoriali. Per mezzo del check-up della competitività, i ministri possono inoltre verificare e quindi monitorare l’integrazione della competitività in altre politiche pertinenti, garantendo che le norme dell’Unione siano elaborate e quindi attuate e che tengano, inoltre, conto dell’impatto sulla competitività dell’economia europea.Il processo del check-up della competitività nasce, peraltro, come risposta del Consiglio Competitività all’invito rivolto dal Consiglio europeo a valutare periodicamente i progressi compiuti riguardo ai diversi elementi della politica di competitività.Durante la riunione del Consiglio, i Ministri hanno scambiato le loro opinioni relative alle modalità per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese europee, prestando particolare attenzione alle PMI e alle scale-up, quali parti integranti del check-up della competitività.La Commissione ha presentato dati e cifre aggiornate in Europa, oltre ad una serie di indicatori relativi al tema, messi a confronto con quelli delle altre grandi economie mondiali; ha inoltre annunciato che sta lavorando per lo sviluppo di nuove iniziative per aiutare le imprese europee.La Presidenza slovacca ha fornito un elenco indicativo aggiornato di temi e dossier legislativi in di-versi settori politici che hanno un impatto sulla competitività dell’imprese dell’Unione.Riconoscendo che la disponibilità di finanziamenti per le PMI è un fattore importante per la capacità di sviluppo, di crescita e quindi di successo per le stesse, e considerando che al momento attuale, all’interno dell’Unione europea, il credito bancario risulta essere la più importante fonte di finanzia-mento esterno per le PMI, i Ministri hanno sottolineato la necessità di incentivare nuove forme di finanziamento per sostenere le start-up, le PMI e le scale-up, con l’intento di promuovere nuove aree di crescita e un’economia dell’innovazione guidata.Molte delegazioni hanno menzionato misure volte a promuovere il capitale di rischio e l’equità nei finanziamenti, altre hanno avanzato la richiesta di adottare misure concrete in relazione al piano d’azione dell’unione dei mercati dei capitali, altre infine hanno proposto che il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) presti più attenzione al sostegno delle PMI.Stando all’ultimo rapporto di monitoraggio sull’attuazione del programma COSME, il programma dell’Unione europea per la competitività delle imprese e delle PMI per il periodo 2014-2020, si evince una carenza significativa per gli investimenti in capitale di rischio nel mercato oltre ad una scarsità di finanziamenti azionari in Europa.
2. Economie collaborative. – Il dibattito sull’economia collaborativa è stato preceduto dalla presentazione, da parte della Commissione, della sua comunicazione Un’agenda europea per l’economia collaborativa, che mira a trovare un approccio equilibrato, in modo da poter sfruttare il grande potenziale economico offerto dai modelli di business dell’economia collaborativa; promuove, inoltre, le best-practices in materia di regolamentazione a livello nazionale, per ridurre al minimo il rischio di normative divergenti all’interno del mercato unico. Proprio a tal riguardo, la Commissione ha annunciato la sua intenzione di monitorare il contesto normativo in continua evoluzione. Il dibattito si è in-centrato attorno ad un documento della Presidenza contenente una serie di domande. I principali temi discussi dai Ministri hanno riguardato:- la definizione dell’economia collaborativa, il cui criterio principale è l’utilizzo di piattaforme che consentono l’uso temporaneo di prodotti o servizi, che permetterebbe relazioni di mercato diverse da quelle tradizionali.- il potenziale di crescita dell’economia collaborativa ed i rischi ad essa connessi su come raggiungere una parità di condizioni tra gli operatori economici in quanto, la presenza di fornitori privati occasionali accanto ai proprietari delle piattaforme solleva questioni riguardanti il loro status giuridico, responsabilità e indipendenza;- il regolamento di accesso al mercato, che deve essere equo e regolato da normative europee non-ché nazionali, e la concorrenza leale;- politica sociale, diritti dei lavoratori, questioni fiscali, regolamentazione delle questioni di sicurezza e altre questioni di interesse pubblico: alla luce del fatto che il rapporto tra i proprietari delle piattaforme, i fornitori di servizi, i dipendenti e i consumatori è diverso nei nuovi modelli di business, gli Stati membri dovrebbero essere rigidi nel garantire che i diritti non siano compromessi e che tutti gli attori adempiano ai loro obblighi di legge. Mentre alcune norme attuali potrebbero es-sere riconsiderate, potrebbero invece essere necessari nuovi provvedimenti per garantire interessi pubblici.- approcci settoriali e specifici per paese;- possibilità di intervento a livello europeo, che consenta agli Stati di aggiornare o modificare la legislazione nazionale, tenendo conto dei loro obiettivi di politica pubblica, senza limitare le attività commerciali dell’economia collaborativa.
3. Industria siderurgica. – Altro tema affrontato nel corso del Consiglio è stato quello relativo all’industria siderurgica, relativamente al quale i Ministri, alla luce dei recenti sviluppi compiuti nel settore in questione, hanno discusso le misure e le azioni da intraprendere al fine di migliorare la competitività nel settore. La Commissione, congiuntamente ad alcune delegazioni, nel riconoscere i progressi compiuti per risollevare il settore nel corso degli ultimi mesi, ha sottolineato la necessità di compiere sforzi congiunti per rispondere adeguatamente alle sfide che l’industria siderurgica si trova ad affrontare soprattutto in specifici ambiti (eccesso di capacità globale, protezione contro le prati-che di dumping nocive attraverso strumenti di difesa commerciale efficace, misure a lungo termine per il miglioramento e il mantenimento della competitività industriale dell’UE, implicazioni del sistema di scambio di emissioni (ETS) per la competitività dell’industria siderurgica, sforzi atti a pro-muovere l’efficienza energetica oltre che prezzi competitivi dell’energia).La Commissione ha pubblicato, nel mese di marzo, la comunicazione Industria siderurgica: preservare posti di lavoro sostenibili e crescita in Europa che integra messaggi chiave forniti dal Consiglio e dalle parti interessate a sostegno del settore siderurgico europeo ed attraverso la quale vengono suggerite una serie di misure politiche, delineate lungo cinque aree di azione: 1) l’impegno per accelerare l’adozione di misure antidumping e renderle più efficaci; 2) affrontare le cause di eccesso di capacità globale attraverso sensibilizzazione bilaterale e multilaterale; 3-4) investire in innovazione e competenze; 5) messa a punto di politiche in settori quali concorrenza, energia, clima, economia circolare.
Stefania Di Nardo